Premessa
Lo stato infiammatorio che si riscontra nei pazienti diabetici risulta essere di basso grado ma presente in tutto l’organismo e sembra essere correlato all’insorgenza delle complicanze cardiovascolari. Quando si parla di infiammazione sistemica non si può non parlare di microbiota. Il microbiota infatti modula l’infiammazione, interagisce con i nutrienti, influenza la permeabilità intestinale, il metabolismo del glucosio e lipidico, la sensibilità all’insulina e il bilancio energetico del corpo. Diversi batteri intestinali possono promuovere l’infiammazione di basso grado tipica del diabete di tipo 2 e di conseguenza influire sul rischio cardiovascolare. Recentemente, studi basati sulla popolazione diabetica hanno mostrato la presenza di un'alterata composizione e funzione del microbiota intestinale rispetto a soggetti sani, dimostrando in particolare una riduzione dei batteri dalle capacità anti-infiammatorie e dagli effetti positivi sulla resistenza insulinica. L’adozione di un sano stile di vita (in termine di alimentazione e attività fisica) e l’utilizzo di probiotici hanno dimostrato di favorire la modifica del microbiota in senso “positivo”, per abbassare il grado di infiammazione sistemica e ristabilire il metabolismo normale del glucosio.
L’articolo
Questa revisione sistematica indaga l'associazione tra composizione e diversità del microbiota intestinale, insieme alle caratteristiche strutturali e funzionali del microbiota intestinale e alle loro implicazioni per il rischio, la prevenzione e la gestione del diabete. I risultati, provenienti dall’analisi di sedici studi condotti sull’argomento, evidenziano il potenziale degli interventi sul microbiota intestinale, come il trapianto di microbiota fecale e l'integrazione probiotica, nel migliorare i parametri metabolici e il controllo glicemico. In particolare, la revisione sottolinea l'importanza degli interventi dietetici e il ruolo di popolazioni microbiche specifiche nell'influenzare i risultati del diabete. Nonostante i risultati promettenti, la variabilità negli studi,nelle dimensioni dei campioni e nelle metodologie applicate pone dei limiti sulla possibilità di generalizzare i dati ottenuti. Questa revisione sottolinea la necessità di ulteriori ricerche per confermare i risultati ed esplorare possibili terapie personalizzate basate sul microbiota nella gestione del diabete mellito.
Conclusioni
Interventi personalizzati che incorporano modifiche dietetiche e terapie basate sul microbiota possono migliorare il controllo glicometabolico nei pazienti diabetici. La ricerca futura dovrebbe concentrarsi su studi longitudinali che esplorino le relazioni causali tra diversità del microbiota intestinale e patologa diabetica. L'indagine sulle specie batteriche specifiche e sui loro ruoli funzionali nel metabolismo del glucosio sarà fondamentale per sviluppare terapie mirate.Classificare e comprendere meglio la disbiosi intestinale presente nel diabete di tipo 2 può essere la chiave per una futura alternativa terapeutica e potrebbe rivelarsi una potente strategia per il controllo delle possibili complicanze diabetiche.
Articolo di riferimento
Koneru, Hema Manvi et al. “A Systematic Review of Gut Microbiota Diversity: A Key Player in the Management and Prevention of Diabetes Mellitus.” Cureus vol. 16,9 e69687. 18 Sep. 2024, doi:10.7759/cureus.69687